Ricette Marche: crostini al tartufo bianco e crostolo di Urbania

Paese che vai leccornie che trovi? Proprio così e, senza dubbio, anche le Marche lo confermano alla grande facendo “menù alla mano” la loro parte. Un esempio? Noi della Country House Parco Ducale di Urbania, nella splendida provincia di Pesaro Urbino, segnaliamo con l’acquolina in bocca una prelibatezza quale i crostini al tartufo bianco. Una delle ricette Marche tanto facile e veloce, quanto in grado di appagare il palato.

 

Ricetta crostini al tartufo bianco

Pochi e semplici gli ingredienti necessari: pane casereccio, tartufo bianco, burro, parmigiano e un mestolo di brodo di carne. Da una pagnotta di pane casereccio, leggermente raffermo, tagliare delle fette non troppo sottili. Abbrustolirle sulla graticola e sistemarle in un ampio piatto, salare e pepare leggermente. Lavare e spazzolare bene il tartufo per eliminare ogni traccia di terriccio e tagliarlo in fettine sottilissime. In un tegamino sciogliere il burro senza farlo friggere, versare poi il brodo di carne ben caldo e infine il parmigiano grattugiato. Far cuocere, ma senza bollire, per pochissimi minuti e, una volta spento il fuoco, aggiungere il tartufo. Distribuire in parti uguali sulle fette di pane e mangiare i crostini al tartufo bianco ben caldi.

 

Il crostolo di Urbania

Tutto qui? Certo che no, perché dovete sapere che le bontà della nostra terra hanno anche un valore storico. Basta pensare al crostolo di Urbania naturalmente, specialità che pare allieti le tavole durantine addirittura da 3000 anni, un traguardo che giustifica alla grande la sagra che ogni anno nel mese di settembre viene dedicata a quello che è in tutto e per tutto un simbolo. Questo piatto tipico di Urbania tramandato da generazione a generazione, infatti, grazie alla De.c.o. (Denominazione di origine comunale) è diventato il capofila nel promuovere la tradizione culinaria locale. Il crostolo di Urbania è un sottile disco di pane fatto di farina, uova e strutto, impastati con olio e latte e cotto alla brace, per poi condirlo in mille modi, con verdure cotte o salumi e formaggi locali, ma ogni anno non mancano nuovi e anche fantasiosi abbinamenti. Il tutto, va da sé, da esaltare con vini marchigiani o birre artigianali.

 

Contributo realizzato da Delta Gamma Comunicazioni

16/11/2017